Per
quanto riguarda l’attività svolta da Giovanni, si
possono distinguere i seguenti periodi:
Periodo
dal
1930 al 1939
- alle dipendenze della Lenci
Presso
la Ditta Lenci, Giovanni inizia a realizzare personalmente
alcuni modelli come detto nel libro La bellezza di Lenci
di Alfonso Panzetta, Art Club Allemandi & C.; i
soggetti sono figure varie come Coppia in costume (citato
a pag. 61 Le ceramiche Lenci, gli artisti - I
secessionisti, Centro Internazionale Brera), Damina con
ombrellino (pag.114 e 129 La bellezza di Lenci, Alfonso
Panzetta, Art Club Allemandi & C.), Madonna sopra la
luna (pag.280), Piccolo gnomo con coccinella (pag 178),
Damina con colombe (pag. 286) etc.
Lo
stile è quello caratteristico della produzione Lenci e
derivato dalle opere degli artisti che lavoravano per la
signora Scavini.
Il
marchio
Il
marchio è, ovviamente, quello della ditta Lenci ma
all’artista viene concesso di firmare i propri pezzi;
Giovanni appone un fiorellino nero a tre petali con un
puntino in basso a destra accanto allo stelo, subito dopo
il marchio di fabbrica Lenci.
Sono
i primi anni dell’attività in proprio di Giovanni
Ronzan quale creatore dei modelli e coordinatore della
pittura di tutti gli oggetti prodotti.
I
primi modelli non possono che ispirarsi alle esperienze
fatte negli anni trascorsi nell’ambiente della Lenci,
sotto la guida degli artisti che progettavano i modelli e
guidavano l’attività delle maestranze; con la tacita
comprensione della signora Konig Scavini, nascono i primi
oggetti con il marchio Ronzan.
Lo
stile è quello dell’epoca, con i soggetti semplificati
nelle forme, talvolta ironici, dipinti con tenui colori
pastello; i soggetti sono quasi esclusivamente profani,
tutti sullo stile Lenci, ovvero figure femminili, costumi,
qualche animale stlizzato, scatole quadrate o tonde,
maschere a muro etc.; rari i soggetti religiosi, limitati
ad alcune Madonne.
In
questo periodo Giovanni deve impegnarsi al massimo nella
creazione dei modelli, essenziali per la prosperità
dell’azienda, e, grazie alla sua abilità nella
scultura, ne realizza circa cento in tre anni.
Per
questo periodo si possono citare le seguenti opere (delle
quali esiste documentazione fotografica):
Num.
di catal.
|
SOGGETTO |
Dimens.
|
Note |
1
|
Mucca
con vitellino |
|
Rara
|
|
Scatola
quadrata portaoggetti |
13x13x6
|
Dipinta
con borgo medioevale
|
4
|
Busto
Madonna con mano che trattiene il velo
|
|
|
5
|
Busto
Madonna con mani giunte e treccia
|
|
|
6
|
Busto
Madonna con mani giunte |
|
|
7
|
Mamma
che bacia il bambino, tenendolo in braccio
|
37x7,5
|
Anche
solo busto (n. 81) |
10
|
Pastorello
con pecora su base praticello rotondo
|
19x12
|
Anche
con portalampada
|
12
|
Damina
con mazzo di fiori
|
|
Anche
in misura ridotta
|
15
|
Mamma
con bambino al seno |
|
|
18
|
Bambino
su lumaca |
|
|
18b
|
Testa
Malinconia
|
27x15
|
Normalmente
bianca matt, anche in dimensione ridotta
|
20
|
Mamma
sirenetta con bambino su piatto
|
|
|
21b
|
Sirenetta
allo specchio con piatto |
|
|
23
|
Busto
Madonna |
|
|
29
|
Madonnina
acquasantiera |
|
|
|
Nudo
femminile con velo |
36x10
|
|
34
|
Bambino
con fiore come cappello, su rana
|
|
|
35
|
Figura
Madonna con Gesù Bambino in braccio
|
|
|
|
Busto
Madonna
|
26x14
|
Da
tavolo o tagliata a muro, anche in diverse
dimensioni
|
39
|
Costume
Abbruzzese con secchio acqua in capo
|
34x14
|
|
41
|
Scatola
cilindrica con coppia colombe sul coperchio
|
|
Decorazioni
varie (fiori, paesaggi, marine ecc.)
|
42
|
Scatola
sferica con castagne sul coperchio
|
|
Decorazioni
varie (foglie, margherite, rami ecc.)
|
46
|
Nudo
di donna
|
|
Figura
femminile che si copre con un velo
|
49
|
Damina
con colombi
|
22x28
|
|
68
|
Bambino
con cagnolino in braccio
|
21x8
|
Anche
con portalampada o con base posacenere
|
|
Bambino
sciatore, nudo con manto al vento
|
|
|
72
|
Bambino
con mantello
|
|
|
73
|
Bambino
in preghiera con piloncino (Madonna dipinta)
|
|
Anche
con portalampada
|
78
|
Bambino
su coccinella, con fiorellino
|
|
Anche
su base posacenere, senza coccinella
|
97
|
Testa
Madonna
|
15x13
|
|
113
|
Piastrella
offerta
|
20x20
|
|
|
Scatola
con paesaggio
|
6x13x13
|
|
|
Damina
con mani intrecciate
|
16x16
|
|
|
Testa
mamma con bambino
|
30x35
|
|
|
Piatto
portafrutta con decorazioni varie
|
19x19
|
|
La
pittura in questo periodo consiste in manti a colori
pastello con fiori, abiti a righe ed a riquadri, disegni
piuttosto vivaci e ricchi di colore, secondo lo stile
dell’ epoca ben rappresentato dalla produzione Lenci.
Raro
l’impiego dell’oro e comunque della pittura
soprasmalto.
Il
volume della produzione era limitato poiché le maestranze
consistevano essenzialmente nell’artista, nei parenti più
stretti e in alcuni amici fatti venire da Bassano; in
questo periodo ciascun modello è stato prodotto in alcune
decine di esemplari al massimo.
La
clientela era rappresentata sostanzialmente dai più
importanti negozianti delle principali città italiane,
con alcuni dei quali venivano intrattenuti rapporti anche
d’amicizia, come ad esempio, Canonica di Al Paradiso di
Torino.
In
questa prima fase dell’azienda il marchio (dipinto in
nero, sotto la base degli oggetti) è formato dalle
lettere RON seguite da una grande Zeta e, con a capo, le
lettere AN oppure dalle lettere RON - e, a capo, -ZAN.
Sempre
presente, salvo dimenticanze, il numero di catalogo che
testimonia l’anzianità della creazione del modello ma
non necessariamente l’anno di produzione effettiva del
pezzo; è quindi possibile trovare un modello creato, e
numerato, nei primi anni ‘40 con il marchio di
produzione degli anni più recenti.
In
Bassano lo stile diventa più personale, meno stilizzato e
più verista; fra i soggetti si intensificano gli articoli
religiosi, soprattutto Madonne.
Nessun
coinvolgimento con lo stile tradizionale della vecchia
Bassano consistente in piatti, vasi ed oggetti a grandi e
vivaci decorazioni floreali caratteristici di quella
produzione; l’artista evidentemente ha ben conservato
l’influsso dello stile Lenci e non si lascia coinvolgere
da quello che è, in quel periodo, l’unica tipologia di
produzione locale.
Anzi,
in questo periodo l’artista organizza una modesta ma
efficace attività d’insegnamento serale per inculcare
alle maestranze locali quanto ha imparato presso la Lenci
e trasmettere il proprio stile; questa iniziativa
contribuisce, fra l’altro, a diffondere in Bassano la
tecnica produttiva per colaggio del caolino anziché per
stampaggio (vedere più avanti il paragrafo La Tecnica) e
l’uso dell’areografo per dipingere.
Alcuni
dei modelli, originari di questo periodo e citati dalla
bibliografia, sono La bagnante (pag. 62 Le ceramiche
Lenci, gli artisti - I secessionisti, Centro
Internazionale Brera), le Figure mediovali (riprodotto a
colori a pag. 53 op.citata).
Il
periodo bellico non agevola la creazione di nuovi modelli
ma si possono comunque citare, per questo periodo, le
seguenti opere:
Num.
di catal.
|
SOGGETTO |
Dimens. |
Note
|
14
|
Castello
portafiori |
15x12 |
|
79
|
Elefantino
da circo |
|
Bianco
o con decorazione fantasia (fiori vari ecc.)
|
80
|
Sirenotto
che suona una conchiglia,con base a due piatti
|
|
|
82
|
Busto
Madonna con Gesù Bambino benedicente
|
|
|
84
|
Busto
Madonna con mani giunte, altorilievo su piastra
|
|
Piastra
decorata a fiori (rose ecc.)
|
89
|
Madonna
con Gesù Bambino, altorilievo su piastra ovale
|
|
|
90
|
Madonna,
bassorilievo su piastra a forma di tetto
|
|
|
97 |
Damina
su sofà con lettera d’amore
|
16x24
|
|
100
|
Damina
con ombrellino |
27x14
|
Derivato
da un modello realizzato presso la Lenci
|
105
|
Bagnante
seduta sullo scoglio |
30x20
|
|
105b
|
Natività |
23x35
|
|
107
|
Mamma
Sirena |
44x60
|
Sirena
con bambino su piatto a forma di onda
|
108
|
Madonna
Stella Maris |
|
Prodotta
in tre misure diverse
|
109
|
Portalampada |
21x8
|
Numerose
decorazioni differenti
|
110
|
Dama
Ventaglio |
20x49
|
|
113
|
Piastrella
dipinta con pastorello che offre un fiore
|
19,5x19,5
|
|
114
|
Cavallo
stilizzato con zampe anteriori rialzate |
27x32
|
Anche
in coppia o con base reggilibri
|
116
|
Testa
Madonna con velo stilizzato
|
|
Decorazione
a fiori antichi
|
117
|
Coppia
cavalli stilizzati
|
30x42
|
|
119
|
Testa
di donna con trecce |
|
|
121
|
Figura
di giovinetta in preghiera con mani giunte
|
|
|
126/
127/ 129
|
Vasi
portalampada a fogge cilindriche ed ovali
|
|
Decorazioni
varie, festoni, uccelli, cineserie ecc.)
|
131
|
Elefantino
stilizzato
|
14x20 |
Con
pittura a fiori, anche con base posacenere
|
134/
135/ 136
|
Piatti
fondi o con piede a calice
|
|
Decorazioni
varie (cavalli, girotondo, righe multicolori ecc.)
|
138
|
Mamma
ippopotamo con piccolo
|
|
Anche
su base posacenere
|
143
|
Coppia
pinguini |
|
Anche
su base posacenere
|
149
|
Figura
di damina seduta con libro
|
|
|
159
|
Suonatrice
di chitarra
|
|
Decorazioni
diverse |
176
|
Vasi
con decorazioni varie
|
19x15
|
|
|
Pastorella
con pecora
|
24x18
|
|
|
Colombe
su tetto
|
7x12
|
|
|
Capitello
con bimbo
|
21x13
|
|
La
pittura in questo periodo è più sobria di quello
precedente, i manti delle Madonne iniziano ad avere
filetti dorati, i fiorellini sono più tenui e delicati, i
particolari sono più curati (specialmente nel caso degli
occhi aperti); il ritocco accentua le mani affusolate e le
bocche socchiuse
La
produzione in questo periodo, specialmente nel primo
dopoguerra, aumenta sensibilmente e la forza lavoro
diviene consistente (oltre 20 operai ed operaie fra
ritocco e pittura).
In
questo periodo si inizia ad ottenere, da un modello più
grande, uno o due modelli più piccoli mediante la
riduzione progressiva; infatti, dato il calo naturale fra
il modello originale e quello riprodotto mediante colaggio
(pari a circa il 5%), è sufficiente riprodurre due o tre
volte in cascata un modello per ottenerne uno ridotto del
15/20% nei confronti dell’originale.
La
clientela è ancora principalmente rappresentata da
negozianti delle varie regioni italiane e da alcuni
clienti stranieri,in particolare inglesi, tedeschi e,
successivamente, nord americani.
Il
marchio è rappresentato dalla firma GRonzan in colore
nero, completata dalla scritta Italy.
Nuovamente
in Torino, Giovanni si orienta sempre più ai soggetti
religiosi (molti modelli profani sono stati lasciati al
fratello Giuseppe che prosegue l’attività in Bassano).
Sono
di questo periodo l’inserimento:
·
di
alcuni modelli molto simili a quelli lasciati al fratello
Giuseppe a Bassano; si tratta in sostanza di rifacimento
di alcuni soggetti ritenuti importanti per la completezza
del catalogo
·
di
numerosissimi modelli realizzati in modo totalmente
originale, ispirandosi l’artista principalmente ai
soggetti religiosi, sempre più presenti; sono comunque
realizzati anche alcuni modelli profani fra i quali
spiccano alcune figure sarde, molto caratteristiche,
realizzate sulla base di disegni originali del prof.
Peretti di Cagliari.
·
dei
modelli provenienti dalla ditta Berard di Milano (e
completamente ripresi nei particolari più significativi)
consistenti in damine ed animali di stile estremamente
verista (elefanti, cavalli, uccelli etc.)
·
di
alcuni modelli realizzati dal figlio Giorgio, allievo
dello scultore Felice Tosalli (Orso bianco, martora e
scoiattolo)
·
dei
modelli acquistati dalla Keramos consistenti in figure di
angioletti o piastrelle in bassorilievo, comunque di
soggetto religioso.
Nel
campo religioso, in questo periodo l’artista sviluppa
statue di grandi dimensioni (anche 110 cm. di altezza)
raffiguranti la Madonna di Lourdes, la Madonna di Fatima,
San Giuseppe, San Francesco, il Sacro Cuore di Gesù etc.;
molto importanti sono opere come l’ intera Via Crucis,
la Sacra Famiglia con le statue della Madonna, del San
Giuseppe e del Bambino Gesù di considerevoli dimensioni.
Molte
delle numerose versioni della Maria Ausiliatrice (Statue e
piastre in altorilievo) sono conservate nel museo della
Chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino.
Inoltre
vengono realizzati soggetti di interesse specifico come il
Don Bosco, il Domenico Savio, la Madonna della Guardia di
Genova, la Madonna della Strada etc.
Una
bella Natività, di dimensioni notevoli (le figure della
Madonna e del San Giuseppe sono di circa cm.100) è
conservata presso il Santuario di San Pancrazio, in
Pianezza.
Particolare
rilevanza assume inoltre, per la notorietà del fatto
durante gli anni ‘50, la Madonna di Siracusa che
lacrima, consistente in un semibusto in altorilievo della
Madonna Immacolata; Giovanni si reca a Siracusa per
testimoniare sulla integrità dell’oggetto e sulle
modalità tecniche di realizzazione, davanti alla
Commissione nominata dalla Curia per verificare la veridicità
dei fatti.
Un
modello molto importante di questo periodo, citato dalla
bibliografia, è La lettera (riprodotto a pag.125 Lenci,
le ceramiche 1919 – 1937, Edizioni Tipostampa Torino);
in realtà questo modello si chiama Due Amiche ed ha il n.
112 di catalogo (vedi elenco).
Un
elenco dei modelli realizzati in questo periodo è molto
laborioso data la quantità notevoli di nuovi soggetti;
qui di seguito se ne riportano alcuni fra i più
rappresentativi:
Num.
di catal.
|
Soggetto |
Dimensioni |
Note |
|
Toilette
|
13x36
|
Figura
femminile che si specchia
|
|
Damina,
seduta |
21x33
|
Anche
in dimensione 18x20
|
34
|
Orso
equilibrista |
|
|
|
Bugia |
9x8
|
|
|
Venere |
23x41
|
Nudo
femminile su conchiglia
|
52
|
Susanna |
13x40
|
Nudo
femminile
|
53
|
Vasetto
con base
|
14x10
|
Decorato
a fiori con casetta stilizzata
|
54
|
Centrotavola
concerto
|
|
Bimba
che dirige una cerchia di uccellini
|
55
|
Fata
addormentata |
17x34
|
Donna
sdraita su divano a forma di foglia
|
67
|
Frine |
35x39
|
Nudo
femminile con braccia che reggono un velo
|
71
|
Salomè |
12x42
|
|
74
|
Calciatore |
|
|
83
|
Giapponese |
15x25
|
|
86
|
Fagiano |
18x60
|
|
87
|
Primavera
di Sanremo |
20x35
|
|
102
|
Elefantino |
|
|
103
|
Due
amici |
27x43
|
Elefante
con bambino in groppa
|
104
|
Spagnola |
22z37
|
|
112
|
Due
Amiche |
28x42
|
|
116
|
Sarda
di Desulo con brocca |
12x37
|
|
122/
123
|
Zia
Carola e zio Luigi |
14x33
12x34 |
Coppia
ironica di figure di anziani
|
130
|
Scoiattolo
con noce |
|
Anche
con base reggilibri
|
142
|
Testa
Vecchio Sardo |
|
|
151/
152
|
Dama
‘800 e Cavaliere
|
12x33
|
|
167
|
Soirée |
15x33
|
Figura
femminile che si pettina
|
172
|
Testa
sarda di Orgosolo |
17x20
|
|
218
|
Chioccia
con pulcini |
|
|
235
|
Scatola
libro con cagnolino |
8x13
|
|
277/
278/ 279/ 283/ 289/ ecc.
|
Serie
di damine sedute, in piedi, con mazzi di fiori,
cesti di frutta ecc.
|
23x15/
19x19/ ecc.
|
Riprese
dalla produzione Berard
|
288
|
Primavera |
34x22
|
|
298
|
Uccellini
su ramo |
11x11
|
|
303
|
Madonna
con Gesù |
22x13
|
|
316
|
Orso
polare bianco |
43x32
|
|
317
|
Giraffa
grande con palma |
40x39
|
|
318
|
Pellerossa |
31x24
|
|
321-
332
|
Elefanti
|
18x16
62x45
|
Serie
di elefanti provenienti dalla produzione Berard
|
334
|
Cane
con mosca |
30x23
|
|
340
–344
|
Suonatori
negri di jazz
|
20x18
|
Serie
di cinque figure
|
360
|
Cerbiatto
con posacenere
|
28x18
|
|
395
|
Pesce
moderno |
16x35
|
|
401
|
Piccolo
cacciatore |
24x13
|
Anche
con posacenere
|
415
|
Violinista |
20x10
|
Ripreso
dalla produzione Berard
|
419
|
Tigre |
419
|
Ripreso
dalla produzione Berard
|
428
|
Coniglietto
con barchetta |
15x20
|
|
432
|
Coniglio |
12x23
|
|
450
|
Portafiori
fazzoletto da muro |
25x18
|
|
454
|
Presepio |
|
|
465
|
Dama Grace Kelly |
33x26
|
|
492
|
Leprotto
su barca |
20x28
|
|
545
|
Costumi
russi |
40x30
|
|
547
|
Mamma
dell’800 |
35x28
|
|
564
|
Coppia
giraffe con posacenere |
31x27
|
|
|
Cagnolino
su libro |
8x13x10
|
|
|
Elefante
mignon |
13x15
|
|
La
pittura di questo periodo diviene più classica,
evidenziando il realismo degli animali (manto delle zebre,
tigri, elefanti etc.) e rendendo molto spirituali i
soggetti religiosi (occhi socchiusi delle Madonne,
stelline d’oro sui manti e sulle aureole, manti azzurri
chiari e talvolta bianchi).
La
produzione diviene molto consistente specialmente per
alcuni soggetti religiosi; di alcune Madonne come quella
di Lourdes, realizzata in diverse dimensioni, si può
stimare la produzione nell’ordine delle migliaia di
pezzi.
Poichè
si presenta la necessità di aumentare le dimensioni dei
soggetti, tutte le statue di Madonne e di Santi devono
essere modellate ex novo in dimensioni anche notevoli
(oltre i 100 cm.).
Al
contrario, in questo periodo alcuni modelli vengono
ridotti nelle dimensioni con la tecnica del calo
progressivo già descritta.
La
totalità dei modelli offerti alla clientela raggiunge
ormai il numero di circa 600 soggetti.
La
clientela è rappresentata, oltre che dai più importanti
negozi laici italiani, anche dalle catene di negozi
gestiti dagli ordini religiosi.
Molto
più ridotta la produzione degli oggetti profani; i
modelli del passato non vengono quasi più riprodotti e la
clientela è limitata a pochi negozi ed a pochi clienti
esteri (principalmente in Canada, USA, Cuba e Sud
America).
Il
marchio è rappresentato dalla firma GiovRonzan preceduta
dalla scritta Originale e seguita dalla specificazione di
Torino, quale località di produzione, e dal Made in Italy
; negli anni dal 1949 al 1951 la firma è ottenuta con
l’impiego di un timbro, mentre negli anni dal 1955 al
1960 quasi tutti i pezzi hanno anche l’applicazione di
un bollino a sfondo rosso e scritta dorata, con bordo
dentellato di colore oro.
Inoltre,
tutti i pezzi (salvo dimenticanze) riportano anche il
numero di catalogo del modello.
Questo
numero, che viene attribuito all’atto della creazione
del modello, normalmente è un progressivo per cui
dovrebbe rivelare l’anzianità del modello stesso.
Purtroppo
questa regola non è più rispettata durante il periodo
torinese dal 1949 al 1968 in quanto, a seguito della
divisione dei modelli avvenuta a Bassano con la
separazione dal fratello Giuseppe, Giovanni riutilizza a
Torino molti dei numeri di catalogo rimasti vuoti e li
assegna, di volta in volta, ai nuovi modelli che creerà
dopo il 1949.
Il
riconoscimento dell’anzianità dei modelli quindi non può
più avvenire soltanto sulla base del numero di catalogo.
Il
fratello Giuseppe
Per
quanto riguarda l’attività svolta da Giuseppe, si può
distinguere soltanto il periodo di attività
imprenditoriale svolta separatamente dal fratello
Giovanni, ovvero gli anni dal 1949 al 1995.
La
ditta opera in Bassano ed i modelli sono inizialmente
quelli del fratello Giovanni, da lui lasciati nella
suddivisione del patrimonio aziendale avvenuta di comune
accordo.
Giuseppe
fa realizzare nuovi modelli da artisti locali e da Le
Bertetti di Torino, orientandosi sempre più verso gli
animali, anche di notevoli dimensioni, ed i soggetti
moderni, destinati principalmente all’ esportazione,
specialmente verso gli USA.
Alla
morte di Giuseppe, il figlio Renato si spinge sempre più
verso soggetti di arte moderna, graditi ai mercati
stranieri, e dello stile iniziale di Giovanni scompare
ogni traccia.
Fanno
eccezione tre figure femminili, donne di colore con ceste
e vasi, che sono state modellate da Giovanni negli anni
’70 quando, dopo aver lasciato la ditta di Torino
all’altro fratello Antonio, collabora occasionalmente
con il fratello Giuseppe per realizzare in Bassano alcuni
soggetti.
Il
fratello Antonio
Per
quanto riguarda l’attività svolta da Antonio, essa si
riferisce al periodo di attività imprenditoriale svolta
quale successore del fratello Giovanni, dal quale ha
rilevato l’ azienda in Torino nel 1968.
Egli
è il continuatore dell’ attività in quanto utilizza
gli stessi modelli e le stesse maestranze addestrate dal
fratello Giovanni; Antonio arricchisce il catalogo dei
modelli realizzandone personalmente molti, di soggetto sia
religioso sia profano.
Originale
ed interessante è una serie di figure comiche,
riconoscibilissime per la loro opulenza.
Dal
1969 Antonio firma gli oggetti “ARonzan” sia con
colore rossiccio sotto la base, sia talvolta incidendo il
nome in pasta. Inoltre precede la propria firma con la
scritta “Originale” e la fa seguire con
l’indicazione “Torino”.
Come
già detto, nel 1985 Antonio muore lasciando l’attività
ai figli Giuditta e Pietro; questi hanno proseguito l’attività di ceramisti con la
denominazione “Ceramica d’Arte Religiosa di Ronzan P.
& C.”, ma hanno, anch'essi, cessato l'attività in
data 31/07/2001.
I modelli originali di Giovanni Ronzan, quindi, sono
stati venduti o sono andati dispersi. |